Morgan, Asia Argento e la casa pignorata: «Chiedo un po’ di rispetto a chi mi disse ti amo»






«Mettiamo subito le cose in chiaro: non sono uno particolarmente legato al denaro, la penso come Silvano Agosti e cioè che quando si ha un tetto, del cibo e dei vestiti, tutto il denaro in più è una sconfitta». Non c’è solo Morgan nella lettera che il cantante ci ha inviato in anteprima e di cui anticipiamo qualche passaggio, prima che venga pubblicata sui suoi social. C’è soprattutto Marco Castoldi, il ragazzo brianzolo, un misto di talento e operosità lombarda: obiettivi ambiziosi («a 17 anni ho firmato per la Polygram») e sogni semplici come «acquistare una casa, non la villa al mare, ma la benedetta prima casa, l’unica, per metterci dentro una famiglia, dei figli, una tv, un pianoforte e il minimo per una vita tranquilla e dignitosa». Ora quella casa gli è stata pignorata dal Tribunale civile di Monza, per non aver provveduto a versare dal 2011 gli alimenti alla figlia Anna Lou. È questo l’ultimo atto dello scontro con Asia Argento, la ex compagna che tre anni fa ha depositato la querela: Morgan lo trasforma in un’occasione per ripensare agli alti e bassi della sua vita.Dramma familiare


«Lavoro da quando ho 16 anni, da quando mio padre mi ha lasciato — unico figlio maschio — costretto a dover portare a casa soldi per continuare a campare, io mia madre, mia sorella, e intanto studiare al liceo e al Conservatorio. Non volevo che smettessimo di coltivare l’interesse per la musica solo perché mio padre se l’era data a gambe», scrive il cantante nella lettera, riferendosi al suicidio del genitore nel 1988. «Ci siamo rimboccati le maniche: mia madre, insegnante elementare in pensione, si è messa a girare da sola in macchina per tutta Italia improvvisandosi rappresentante di vestiti; mia sorella, che faceva la quinta Ginnasio, ha cominciato a fare la cameriera; io uscivo a mezzanotte con il motorino e andavo a fare pianobar nei locali della Brianza. Sono stato bocciato, ma abbiamo pagato la casa e ho continuato a studiare musica».

L’impegno per le figlie


All’indomani della bufera mediatica che lo ritrae come un padre inadempiente, Morgan pretende di fare chiarezza: «Io ho due figlie, l’averle messe al mondo è stata una scelta, perciò non ho mai battuto ciglio quando i tribunali hanno stabilito gli assegni, nello stupore dei miei avvocati che tentavano di farmi ridimensionare le somme: “ma guarda che un bambino non ha quelle spese”. Ho pagato sempre, intere rette annuali per scuole private di lusso, ma non c’è problema, per la bambina questo e altro». Poi il riferimento ai mancati assegni. «Appena ho sgarrato una mezza volta, e non per mia volontà, ecco che subito arrivano il pignoramento e le diffamazioni. “Dai massacriamolo, senza un minimo di rispetto!” e non parlo del ricordarsi di aver detto “ti amo”, ma del minimo rispetto di un essere umano». Alla base dell’interruzione del versamento dei 2 mila euro mensili («con cui certe famiglie avrebbero tirato su 12 figli»), ci sarebbe un improvviso dissesto economico, «la caduta dal pero». «Da un giorno all’altro io vengo a sapere che ho un gigantesco debito con l’Agenzia delle Entrate, accumulatosi in 10 anni di tasse mai pagate. Io di certo non ho mai detto a chi gestiva il mio denaro di non pagare le tasse». Anche la parentesi dei talent non migliora la situazione. «Sono stato cacciato e non pagato». L’ex compagna Asia Argento lascia parlare l’avvocato Samantha Luponio. «Non sapevamo nulla di queste difficoltà economiche: se il signor Castoldi lo avesse comunicato al Tribunale la cifra sarebbe stata rivista. Gli assegni sono stati versati per un anno, poi alla figlia ha provveduto la madre. Ora i soldi del pignoramento andranno in parte a saldare il debito, ma ci sono anche altri creditori».

Non solo denaro


Sul tema del denaro Morgan torna più e più volte: «Tutti sono interessati solo ai soldi, amano e odiano per soldi. Io quando i soldi mancano sono tranquillo, perché la mia ricchezza è fatta di altro». Sul finale un pensiero per Anna Lou, la «bambina fantastica che non ha colpa». «La cosa che mi importa è che mia figlia mi vuole bene e si merita genitori che dialoghino volando alto e non solo di faccende pecuniarie. Magari di arte, ogni tanto».

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